Torna alla
Rassegna stampa
2007-04-21
Maestri / A Napoli un convegno della Fondazione Zevi
Così Brandi vedeva l'architettura
La città e il problema dei centri storici tra antico e moderno
di Massimo Di Forti
in «Il Messaggero», 21 aprile 2007, p. 25
Dulcis in fundo. il convegno Cesare Brandi e l'architettura, organizzato
dalla Fondazione Bruno Zevi, ha concluso ieri alla Biblioteca Nazionale di
Napoli le celebrazioni per il centenario della nascita del grande storico
dell'arte. Fu un rapporto intenso, quello fra il "classico" Brandi e
l'anticlassico Zevi, fatto di confronti stimolanti e di contrasti su un
terreno di stima profonda. E in questo intreccio di convergenze e
divergenze, le differenze restavano ma l'arricchimento era reciproco.
Erano avvicinati, questi due indimenticabili maestri, dalla statura
teorica, dall'impegno civile, dalla consapevolezza che la qualità di un
edificio fosse costituita dallo spazio interno e non da quello esterno,
insomma dalla "scenografia" della facciata.
«Il cuore del confronto era il problema della tutela dei centri storici e
dell'inserimento del nuovo nelle antiche città italiane», dice Adachiara
Zevi, presidente della Fondazione e critica d'arte. «Brandi escludeva
inclusioni, mio padre no, tutt'altro. Naturalmente, il problema era - ed è
- complesso e aperto. Non c'è una formula unica o magica. Si tratta di
capire dove e come intervenire. Mio padre deprecò per tutta la vita gli
sventramenti di via della Conciliazione e dei Fori Imperiali ma era
decisamente favorevole al dialogo tra architettura classica e
contemporanea nei centri storici». Zevi apprezzò, comunque,
incondizionatamente l'insuperata teoria del restauro di Brandi, le sue
corrosive critiche al neoclassicismo, l'ammirazione per Frank Lloyd Wright
e molte straordinarie "letture" che Brandi seppe dare sull'architettura. A
Napoli alcune di queste magistrali letture, tra cui quelle sui Propilei e
su San Carlino alle Quattro Fontane, sono state riproposte nel video
realizzato dall'architetto Emiliano Auriemma mentre il dibattito,
introdotto da Adachiara Zevi, ha visto impegnati Benedetto Gravagnuolo,
preside della Facoltà di Architettura dell'Università di Napoli, Giovanni
Carbonara, direttore della Scuola di restauro dei monumenti
dell'Università La Sapienza, Andrea Bruno, Stefano De Caro e Paolo
D'Angelo. Un'occasione preziosa per riparlare di Architettura con la
maiuscola.