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Rassegna stampa
2007-04-28
L’angolo dei libri
Il restauro da Riegl a Brandi
di Carlo Maria Ponzi
«Il Messaggero», ed. Viterbo, 28 aprile 2007, p. 39
Viterbo, chiesa di Santa Maria della Verità, 12 novembre 2003: si alza il
sipario sul convegno internazionale La teoria del restauro nel Novecento
da Riegl a Brandi, promosso dall’università degli studi della Tuscia e
organizzato dalla facoltà di Conservazione dei beni culturali. Il folto
gruppo di relatori (oltre quaranta), gli studiosi provenienti da mezza
Europa, gli studenti, insomma tutti i partecipanti a vario titolo alle
assise (spalmate su tre giornate), si ritrovano a celebrare l’importante
confronto scientifico a pochi passi da un luogo affatto particolare: la
Cappella Mazzatosta «Un luogo archetipo» (la definizione è di Maria
Andaloro, docente di storia dell’Arte medievale) in quanto, all’indomani
dei bombardamenti alleati del 1944 che ridussero in 20 mila pezzi gli
affreschi Quattrocenteschi di Lorenzo da Viterbo, sede della grande,
“rivoluzionaria”, operazione di restauro guidata da Cesare Brandi
(fondatore, nel 1939, con Giulio Carlo Argan, dell’Istituto centrale del
restauro) che, con un lavoro durato poco più di due anni, ricompose le
scene di Lorenzo, gettando in tale modo le basi di quella “Teoria del
restauro” (pubblicata nel 1963) che ancora oggi, insieme ai principi della
“Carta del restauro” del 1972, funge da bussola per gli interventi di
restauro e conservazione che si svolgono, non solo in Italia, ma
sull’intero pianeta.
Da qualche settimana, di quelle assise sono a disposizione gli atti
(Nardini Editore, pp. 431, euro 35), curati dalla stessa Andaloro, che
rispettano la scansione cronologica di svolgimento del convegno, con le
voci delle istituzioni (ministero per i Beni e le attività culturali e
Istituto centrale), la sessione dedicata ad Alois Riegl (storico dell’arte
della scuola di Vienna, dettò i primi rapporti sulle conservazione dei
monumenti tra il 1895 e il 1905), quindi alle idee e al pensiero sul
restauro dal primo Novecento agli anni Sessanta (con l’analisi delle opere
teoriche di grandi nomi quali Adolfo Venturi, Corrado Ricci, Giulio Carlo
Argan, Roberto Longhi, Carlo Ludovico Ragghianti, Bruno Zevi). Seguono i
contributi su “Cesare Brandi e il restauro”, la nascita dell’Istituto, la
“Teoria” e i suoi ambiti d’applicazione, il ruolo delle indagini
scientifiche, la prassi del restauro, i percorsi teorici e infine la
fortuna della “Teoria” all’estero.