Risvolto di copertina:
Cesare Brandi (1906-1988) è stato uno dei massimi
teorici e storici dell'arte del Novecento, ma i suoi meriti non
sono ancora stati riconosciuti interamente. Ciò è accaduto perché
nei confronti della sua opera si è esercitata una duplice
diffidenza: gli studiosi d'arte lo hanno considerato troppo
filosofo, i filosofi hanno ritenuto che la sua riflessione fosse
troppo condizionata dalla sua attività di critico. Questo libro
vuole dare finalmente a Brandi quel che è di Brandi, cioè mostrare
come proprio la sua lezione di critico-filosofo, di critico e
filosofo dell'arte, sia oggi fondamentale. Per farlo, il volume
ripercorre tutta l'opera teorica di Brandi - senza trascurare
alcuni sguardi alla sua opera di storico e critico delle arti - dai
primi dialoghi sulle arti degli anni Cinquanta fino a Teoria
generale della critica e ai dibattiti degli anni Settanta,
fornendo una introduzione sintetica ma completa al suo pensiero.
Singoli capitoli focalizzano poi gli aspetti più interessanti e
influenti delle teorie brandiane, dalla architettura alla scultura,
alla teoria del restauro (della quale Brandi rimane il teorico di
riferimento, in Italia e all'estero) inquadrandone il pensiero nel
contesto storico che lo ha visto nascere, e rivendicando per
l'estetica di Brandi il merito di essere stata, in Italia, la prima
estetica autenticamente post-crociana. Con la sua altissima capacità
di leggere l'opera d'arte Brandi ci offre il modello di una critica
che sia partecipazione alla legge stessa di formazione dell'opera,
che ne segua lo sviluppo dall'interno, offrendone una lettura
formale, ma non formalistica. In un'epoca in cui la critica
letteraria e artistica sembra attraversare una profonda crisi,
questo libro ci aiuta a comprendere come le idee di Brandi non
abbiano perso di attualità e ci offrano spesso le risposte di cui
andiamo ancora in cerca.
Paolo D'Angelo è professore ordinario di Estetica
presso l'Università di Roma Tre. Tra le sue pubblicazioni
ricordiamo, per i nostri tipi, Ars est celare artem. Da Aristotele a
Duchamp (2005), i volumi Estetismo (2003) e L'estetica del
Romanticismo (20053) presso Il Mulino, e quelli Estetica della
Natura (20053), L'estetica italiana del Novecento (1997), Simbolo e
Arte in Hegel (1989) e L'estetica di Benedetto Croce (1982) tutti
editi da Laterza. In collaborazione con Gianni Carchia ha
pubblicato il Dizionario di Estetica (Laterza, 20053) e, con Stefano
Velotti, Il "non so che" storia di un'idea estetica (Aesthetica,
1997). Per Laterza ha poi curato la Critica del Giudizio di Kant
(20052) e le Lezioni di estetica di Hegel (20052).
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